Gli Stati parti garantiscono al fanciullo capace di discernimento il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa, le opinioni del fanciullo sono debitamente prese in considerazione tenendo conto della sua età e del suo grado di maturità. (art. 12 Convenzione ONU)
La città, attraverso i suoi amministratori può partecipare ai bambini alcune decisioni, a partire da quelle legate alle esigenze infantili come la ristrutturazione di spazi, arredi, ambienti o i problemi della mobilità pedonale. Attraverso le corrette forme di partecipazione i bambini vivono coerenti e importanti esperienze di cittadinanza che contribuiscono al benessere di tutti. L’effettiva partecipazione dei bambini alla vita di comunità deve considerare molteplici aspetti e poggiare solidamente sul loro diritto di parola. L’esperienza di Progettazione partecipata ai bambini è finalizzata a un preciso risultato operativo definito nel mandato che il gruppo riceve dalla stessa amministrazione.
Si tratta di progettare uno spazio, un percorso, un servizio. Una strategia che permette ai bambini di partecipare alla trasformazione della città è quella di promuovere il loro contributo progettuale consentendogli di esprimere idee e proposte sui diversi temi urbanistici.
Ma oltre agli spazi è necessario restituire alla progettazione partecipata anche ambiti quali i tempi, le relazioni, la memoria, il futuro. Progettare con i bambini è un modo per portare alla comunità una grande ricchezza non solo di idee, ma di modi di vedere, di pensare, di rapportarsi all’ambiente. Per i bambini progettare è un modo nuovo ed entusiasmante di confrontarsi con il mondo in cui vivono, di studiarlo, di entrarvi in relazione profonda, è un modo per imparare a vedere con i propri occhi ciò che ci circonda.